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ultimo aggiornamento 20 Ottobre 2023
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Civita di Bagnoregio, "la città che muore"

Per avere informazioni aggiornate sugli orari di visita, bigletti ingresso e visite guidate puoi visitare il sito ufficiale di Civita di Bagnoregio

A poco meno di un'ora di macchina da Frallarenza in direzione di Viterbo (34 km), il borgo medievale di Civita di Bagnoregio si presenta come un paesaggio irreale, creato dal progressivo sprofondamento del terreno e dall' erosione dello sperone di tufo sul quale resiste, arroccato e isolato, un pugno di case raggiungibile ormai soltanto a piedi attraverso un ponte in cemento lungo circa 300 metri.
Civita è un luogo incantato, dove il tempo non sembra scorrere più. La totale assenza di automobili rende l'atmosfera all'interno di Civita ancora più irreale.
Pochi ma suggestivi sono oggi i resti dell'abitato, un tempo centro politico e religioso di Bagnoregio e luogo natale di San Bonaventura e tutti allineati lungo l'unica via che percorre per intero l'abitato: Porta S. Maria, il Duomo di S. Donato, fino al 1699 cattedrale di Bagnoregio, l'elegante Palazzo Alemanni-Mazzocchi, il Palazzo Bocca.
Tuttavia la vera "opera d'arte" è il paesaggio che circonda la rupe, al cui fascino il visitatore non si può sottrarre. La natura, che ha reso così incerto il futuro del borgo, ha infatti eroso e modellato le colline argillose, un tempo dolci e accessibili, che circondano l'abitato fino a trasformarle in straordinarie sculture naturali. E' all'estremità orientale della Civita che meglio si può ammirare lo stupendo scenario della Valle dei Calanchi: spoglie creste bianche di argilla che si alternano a burroni e muraglioni, insidiati da piccoli corsi d'acqua, sono la precaria testimonianza del processo erosivo iniziato migliaia di anni fa e non ancora cessato.

Cenni storici:
la città fu fondata dagli Etruschi 2.500 anni fa circa su una rupe di tufo scelta per la sua posizione molto difendibile.
• VI sec. prime notizie certe su Bagnorea (questo è il nome più antico), menzionata tra le sedi episcopali italiane. Dopo la caduta dell'Impero Romano, Bagnoregio cade sotto il dominio dei Goti e dei Longobardi, infine Carlo Magno la conferì al Papato. Dopo la conquista franca una serie di signorotti feudali si alternarono al potere: tra questi i Monaldeschi che divennero più tardi signori di Orvieto.
• XII sec. Bagnoregio diventa libero Comune e conosce un periodo di prosperità e vivacità culturale. Pur attratto nell'orbita della vicina e potente Orvieto, riesce ugualmente a mantenere una relativa autonomia.
• 1221 nasce a Bagnoregio San Bonaventura.
• 1348 un'epidemia di peste (quella narrata nel Decameron da Boccaccio) riduce la cittadina l'ombra di se stessa: si racconta che in una sola giornata si contarono più di 500 morti.
• 1494 gli abitanti di Bagnoregio esasperati insorsero dando vita ad una violenta ribellione che portò alla distruzione del castello della Cervara, dal quale, i Monaldeschi avevano esercitato il loro potere per oltre un secolo. A ricordo di questi eventi furono murati, al di sopra dell'area della Porta di Santa Maria, due leoni in pietra basaltica che tengono teste umane tra le loro zampe a ricordo della vittoria del popolo di Civita.
Nello stesso anno si oppongono all'entrata in città del re di Francia Carlo VIII, diretto a Napoli con il suo esercito. All'atto eroico non corrisponde tuttavia alcuna riconoscenza da parte del Papa Alessandro VI Borgia, che due anni dopo assesta un duro colpo al fiero sentimento di libertà comunale istituendo il regime dei cardinali-governatori, che sarebbe durato fino al 1612, anno in cui Bagnoregio passa sotto il con trollo della Delegazione Apostolica di Viterbo.
• 1695 un primo terremoto, aggiungendosi all'opera distruttiva dell'erosione, reca ingenti danni all'abitato di Civita.
• 1794 un secondo terremoto fa crollare lo stretto ponte naturale che collega Civita alla borgata esterna della Rhota. A quel punto la maggior parte degli abitanti abbandona il colle e si stabilisce alla Rhota, la contrada sorta nel XIII sec. che oggi costituisce il centro storico di Bagnoregio.
• 1867 il primo violento scontro tra le milizie pontificie e i volontari garibaldini passa alla storia come "la battaglia di Bagnorea". Nel 1870 Bagnoregio entra a far parte del Regno d'Italia.